(CALCIOPRESS) – Rischia di diventare sempre di più il calcio del “Grande fratello”, dove a prevalere è il regista di turno, arbitro e giudice degli avvenimenti. Nell’era del calcio, o meglio delle telecamere piazzate ovunque, chi decide dove, come e quando inquadrare l’uno o l’altro protagonista? Il ruolo dell’occhio indiscreto sta prendendo sempre più potere. Spesso offre su un piatto d’argento al Giudice Sportivo una sanzione inequivocabile, con ripercussioni sulle gare future.
Il fallo di reazione, piuttosto che il buffetto lontano dall’azione di gioco, sono ormai alla mercè di telecamere più o meno volontariamente puntate verso l’episodio. E’ curioso come in molti casi questi accadimenti vengano perfettamente registrati se a vantaggio di una squadra blasonata, mentre sfuggono spesso quando si tratta di una sfortunata provinciale. Molto probabilmente anche le telecamere “soffrono” della ormai famosa sudditanza psicologica.
Ora che la bestemmia verrà punita, anche non in flagranza (ma non era una regola già in vigore?) e quindi con l’ausilio delle telecamere (si leggerà il labiale) l’obiettivo mediatico avrà ancora più potere. Certo bisognerà assoldare dei poliglotti pronti a decifrare l’imprecazione in arabo di Abdel Kader Ghezzal, piuttosto che del brasiliano Maicon. Ma a risolvere questo gap penseranno sicuramente a Palazzo.
Quindi accade che a caderci sin da subito è il portiere della Nazionale. Il Gigi di Carrara, che di errori in carriera ne conta sulle dita di una mano, incappa in un intervento sinistro ed impreca chissà chi, o meglio, spiegherà, contro uno zio un po’ porcellino. La stima per Buffon ha crediti da vendere, ma questa ce la potevi risparmiare portierone.
Insomma, la terna arbitrale non basta più da tempo a gestire una gara, la quaterna nemmeno, anche perché sto benedetto (non è una bestemmia) quarto uomo sembra servire solamente a litigare con le panchine e ad alzare il cartellone delle sostituzioni. Come se per il resto della partita guardasse il pubblico quasi fosse uno stewart. Già, anche quelli guardano la partita, pardon. E non basta neanche la sestina, che in Europa League ne ha combinate di belle.
Allora affidiamoci alle telecamere, pronte a riprendere (o non ) a destra e manca tutte le situazioni che sfuggono al controllo delle giacchette nere. Di sicuro quelle di Sky avranno delle inquadrature diverse da quelle di Mediaset, mentre saranno a loro volta puntate altrove quelle della Rai. Dipenderà molto dalle partite riprese. Una lotta mediatica a riprendere o non riprendere il volto del giocatore blasfemo. Di sicuro vedremo sempre più crescere la “cultura” della mano sulla bocca, uno spettacolo bellissimo da vedere e soprattutto da spiegare ai bambini. Qualcuno dirà che è meglio una mano davanti alla bocca che vedere il Pazzini di turno gridare “bastardo” a chissà chi. Certamente sarà così, ma non prendetevela con me se vi dico che questo calcio piace sempre meno.
Le peripezie delle telecamere nello schivare gli spalti semideserti degli stadi, per stringere l’inquadratura sul manipolo di presenti, non incantano più nessuno. E’ inutile che ci nascondiate i vuoti delle tribune, tanto lo sappiamo benissimo che questo calcio ormai piace solo a voi.
Stefano Cordeschi – www.calciopress.net
©Riproduzione riservata