Quale calcio aspettarsi in Italia nell’anno che verrà? Davvero il campionato 20010-2011 segnerà la svolta tanto attesa e mai fin qui attuata?
Scissione tra A e B. Blocco dei ripescaggi. Nuovi parametri per l’iscrizione ai campionati. Diritti tv collettivi. Spezzatino televisivo. Tessera del tifoso. Ranking Uefa. Sono solo alcune delle tante novità al nastro di partenza, che potrebbero dare all’intero sistema la sterzata da (troppo) tempo attesa sul piano organizzativo.
Scorriamole sinteticamente, per capire in che modo e fino a che punto cambieranno (?) le cose.
Scissione tra Lega serie A e Lega serie B. Ai nastri di partenza ci saranno per la prima volta due Leghe distinte, una di serie A e una di serie B. L’ufficialità spetta all’assemblea della Figc in programma il 14 maggio. La cadetteria dovrà dimostrare di saper camminare sulle sue gambe, dopo lustri in cui ha funzionato da ruota di scorta della massima serie e ha goduto i frutti (malamente sperperati) di una sussidiarietà che avrebbe potuto (dovuto) assicurare l’indipendenza economica di una categoria oggi in grave crisi economica.
Blocco dei ripescaggi e nuovi parametri per l’iscrizione ai campionati. La grave crisi finanziaria, che sfiora la serie A ma rischia di travolgere la serie B e la Lega Pro, impone provvedimenti drastici. Si parla di un blocco dei ripescaggi, per ridurre surrettiziamente il numero (abnorme) dei 132 club professionistici del calcio italiano. Si pensa a parametri molto più rigidi per l’iscrizione ai prossimi campionati, per esempio attraverso l’introduzione di fideiussioni molto alte che possano fungere da deterrente nei casi limite. Saranno decisivi, sotto questo aspetto, interventi a gamba tesa della Figc finora elusi dal presidente Abete e dal Consiglio Federale.
Calendari. La serie A inizierà il 28 agosto è si chiuderà il 22 maggio (in B si inizia il 22 agosto e si finisce il 29 maggio 2011). Nella massima serie sono in programma tre turni infrasettimanali: 22 settembre, 10 novembre e 2 febbraio. L’Aic ha ottenuto il prolungamento della sosta natalizia dal 20 dicembre al 5 gennaio. Si riprenderà a giocare il 6 gennaio: nel giorno dell’Epifania prevista una gara alle 12,30 (tanto per cominciare bene l’anno) e tutte le altre partite alle 15.
Diritti tv collettivi. I diritti tv dalla prossima stagione saranno collettivi e frutteranno ai club di serie A quasi un miliardo di euro. Cambieranno i criteri di ripartizione ed è attesa grande battaglia per stabilire come valutare il controverso bacino di utenza (in base al quale sarà distribuito circa un terzo delle risorse sul tappeto). Simulazioni attendibili hanno calcolato che le cosiddette grandi incasseranno all’incirca quanto incassano oggi, mentre saliranno gli introiti per le medio-piccole.
Spezzatino televisivo. Le pay tv continueranno a farla da padrone. Lo spezzatino televisivo si preannuncia molto indigesto per i poveri tifosi, sempre più vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro. Per la prima volta ci sarà una partita giocata la domenica all’ora di pranzo, o meglio alle 12,30. I club impegnati il martedì nelle competizioni europee avranno facoltà di chiedere l’anticipo delle partite di campionato al venerdì. La potentissima Sky di Murdoch, avendo acquisito anche i diritti della serie B, ha la possibilità di far giocare un massimo di cinque posticipi al lunedì sera. Telecamere e interviste imperverseranno, inflazionando un prodotto già ipertrofico dal punto di vista mediatico. Saranno coperti tutti gli spazi possibili: il pre-partita, l’intervallo e il post-partita. Nel pre-gara le pay tv avranno la possibilità di “effettuare riprese all’interno dello spogliatoio senza giornalista, della durata massima di 60 secondi, in presenza dei giocatori, da trasmettere in differita”. Solo l’ultima giornata di campionato sarà giocata in contemporanea, alle 20,45.
Tessera del tifoso. Ci sarà anche la novità della Tessera del tifoso, che il ministro dell’interno Maroni vuole introdurre obbligatoriamente a partire dalla prossima stagione (dalla serie A fino alla Secon da Divisione di Lega Pro) e che viene ritenuta la panacea per la soluzione dell’annoso problema dell’ordine pubblico. Intanto gli spettatori sono in calo (con l’eccezione di un’irrisoria crescita della serie A) e le medie statistiche sono tra le più basse del calcio europeo. Il rischio è che l’introduzione del documento riduca ancora l’afflusso negli stadi.
Ranking Uefa. Tutto è legato al risultato dell’Inter nella finale di Champions in programma il 22 maggio al Bernabeu di Madrid contro il Bayern Monaco. Solo in caso di vittoria della squadra di Moorinho (ma non se avverrà ai calci di rigore) l’Italia conserverà le quattro squadre attuali in Champions anche nella stagione 2011. In caso contrario il sorpasso della Germania (che ci ha soffiato il terzo posto per un’inezia) sarebbe definitivo e nel prossimo campionato si lotterebbe solo per i primi tre posti.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net
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