Il presidente della Figc Giancarlo Abete (nella foto) ha convocato il 21 dicembre l’ultimo Consiglio Federale del 2010, anno orribile per la Federcalcio sommersa da una caterva di questioni ancora insolute.
Il presidente della Lega Pro (Mario Macalli) e il suo omologo della Lega Nazionale Dilettanti (Carlo Tavecchio) hanno preteso di mettere all’ordine del giorno l’ipotesi del blocco dei ripescaggi. Se non verrà approvato uno stop imposto dall’ipertrofia del format professionistico che affligge il calcio italiano, sarà impossibile attuare qualsiasi riforma dei campionati.
Nonostante i ripescaggi la Lega di Firenze, tra Prima e Seconda Divisione, è già scesa da 90 a 85 società iscritte. Quest’anno il bagno di sangue in terza e quarta divisione nazionale si preannuncia ancora più doloroso del passato (nel luglio scorso furono cancellati venti club di Lega Pro). L’obiettivo di Mario Macalli è arrivare a 60 società (con tre gironi formati da venti squadre ciascuno e la cancellazione di fatto della Seconda Divisione).
Lo stop ai ripescaggi, provvedimento necessario e ineludibile, deve superare alcuni veti in Consiglio Federale. E’ prevedibile l’opposizione dell’Assocalciatori (il vice-presidente federale Albertini è espressione dell’Aic) e dell’Aiac (l’associazione degli allenatori). Si teme la cancellazione di troppi posti da lavoro. Eppure questo calcio ha mostrato chiaramente di avere limiti oltre i quali i posti spariranno da soli e in modo pericolosamente selvaggio.
Sa. Mig. – www.calciopress.net
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