(Calciopress – Sergio Mutolo) Sono trascorsi otto mesi dall’insediamento della nuova Lega Serie A. Il bilancio è negativo su tutto il fronte. I tanti problemi che affliggono la massima serie nazionale restano aperti. Nessuno spiraglio si intravede in fondo al tunnel in cui si è infilato il calcio italiano. Al 2010 annus horribilis sta per seguire un 2011 che si prospetta, se possibile, ancora peggiore.
Non è stato ancora firmato il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, che ha quasi portato allo sciopero l’Assocalciatori di Sergio Campana. In tema di diritti televisivi la questione dei bacini di utenza è sempre in alto mare, mentre già ci si prepara a discutere sedersi con pay tv sempre più intrusive la vendita collettiva per il 2012. Incombe il fallimento di Dhalia tv, senza che nessuno intuisca la gravità di un eventuale blackout dell’emittente svedese e i suoi rischi in prospettiva monopolistica.
Nel frattempo il tasso di litigiosità dei venti club di serie A Tim è tale che non partecipano da mesi con propri rappresentanti alle riunioni del Consiglio Federale, impedendo di fatto alla Federcalcio di Giancarlo Abete di mettere mano alle necessarie riforme.
Alle assemblee di Lega si parla sempre e solo di soldi, senza che nessuno alzi mai la voce per tutelare gli interessi dei tifosi, ex architrave del sistema, che stanno abbandonando stadi decrepiti e desolatamente vuoti.
Impianti nuovi all’altezza del resto d’Europa? Non vi è traccia (Juventus a parte). Differenzia zione dei ricavi per sottrarsi dalle spire malefiche delle pay tv? Neppure a parlarne. Marketing? Neanche l’ombra. Ticketing? Ai minimi storici.
In questo opaco contesto il presidente Maurizio Beretta si appresta ad abbandonare la nave per entrare nel mondo Unicredit. Già domani potrebbe essere ufficializzata la sua nomina alla carica di direttore della comunicazione e della corporate identity dell’istituto bancario che attualmente controlla la Roma. Il posto di presidente della Lega Serie A Tim resterebbe a quel punto vacante, in una fase storica contrassegnata dai tanti enigmi ancora irrisolti.
L’eventuale scenario prevederebbe la reggenza temporanea da parte di Simonelli, attuale revisore dei conti (sponsorizzata, a quanto pare, dalla Lega Nord). All’orizzonte si profila la candidatura di Rosella Sensi dopo la cessione della Roma – definita “alla frutta” da un Ranieri dimissionario, che dimostra di essere uno dei pochi nell’ambiente giallorosso ancora con la testa sulle spalle e con un minimo di etica spendibile – alla cordata americana guidata da DiBenedetto.
Poveri noi e povero calcio. L’atmosfera che si respira è da si salvi chi può. Non sembra importi più niente a nessuno, salvo ai tifosi, di un calcio che sta andando a rotoli.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net
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