(Calciopress – Sergio Mutolo) L’avvocato Riccardo Stancardini, nel ricorso depositato al Tnas del Coni il 12 maggio scorso, punta il dito sulla possibile incostituzionalità della legge Melandri-Gentiloni.
Il documento contiene le controdeduzione della Lega Serie A Tim nella vertenza in atto con la Lega Pro del presidente Mario Macalli, che l’ha trascinata davanti al Tnas del Coni per la suddivisione dei diritti televisivi (Prima e Seconda Divisione non si accontentano delle briciole rimaste sul piatto). La questione sarà dibattuta il 20 maggio.
Il legale, che agisce in nome e per conto di tutti i club di A (sia grandi che medio-piccoli), sostiene che i profili di incostituzionalità della legge Melandri-Gentiloni si rileverebbero negli articoli 22,23, 24 e 27 (come informa il quotidiano Repubblica). I diritti televisivi elargiti dalle televisioni a pagamento, in buona sostanza, sarebbero di proprietà delle società sportive. Una legge dello Stato non può dunque decidere, motu proprio, quale ne debba essere la suddivisione.
Un colpo di teatro. L’apice dello scontro tra le “cinque sorelle” (Inter, Juventus,Milan, Napoli e Roma) e le quindici medio-piccole. L’obiettivo di questa mossa a sorpresa è palese. Nel caso in cui la legge fosse davvero ritenuta anticostituzionale, la materia andrebbe totalmente rivista. In parole povere, si potrebbe ritornare alla contrattazione individuale.
La Lega Serie A Tim ha dunque l’idea di adire la Corte Costituzionale? Il primo passaggio potrebbe essere quello di rivolgersi al Tribunale Civile di Milano, al quale si è già rivolto Mario Macalli per la questione Fondazione.
Una mossa abile quanto dirompente. Un esemplare escamotage, che rischierebbe in breve di trascinare verso il baratro l’intero sistema calcio.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net