A Firenze, Cesare Prandelli è entrato in simbiosi con la città. Non tanto perché è l’allenatore della squadra viola, da sempre nel cuore dei tifosi e non solo, quanto perché si tratta di una gran persona capace di farsi stimare da tutti.
Uno degli argomenti più gettonati, nei tanti luoghi pubblici di Firenze dove si finisce prima o poi per parlare di Fiorentina, è se e quando il tecnico bresciano prolungherà il contratto che lo lega ai fratelli Della Valle. Le sirene della Nazionale (secondo alcuni va messa in conto anche la Juventus) potrebbero alla fine ammaliarlo, anche se si ha a che fare con un uomo di parola come pochi altri.
Il fatto è che il progetto al quale Prandelli ha deciso di uniformarsi non è per lui quello messo in campo da Diego e Andrea Della Valle, ma il Progetto (con la P maiuscola) che Firenze intende costruire attorno alla sua Viola. Solo allora Prandelli sarà disposto a farlo interamente suo. Per lui la gente di Firenze, che lo ama riamata, merita un “immenso rispetto”.
Per questa ragione, prima di sedersi a un tavolo per firmare un rinnovo contrattuale che non ha alcuna fretta e/o necessità di sottoscrivere, vorrebbe (vuole) sapere con certezza quale sarà il futuro del Progetto che ruota attorno alle maglie della Fiorentina.
Prandelli è disposto a restare, per continuare a metterci tutto se stesso come ha fatto finora, solo se nella sua testa avrà la convinzione di essere dentro a qualcosa di veramente importante e innovativo. Il che significa che avrebbe (ha) bisogno di verità vere sui futuri programmi viola, non di tanto fumo e poco arrosto.
Il contratto, propedeutico a una nuova avventura sulla panchina della Fiorentina, sarà prolungato solo a queste condizioni. E’ giusto che sia così. Diversamente, meglio che ognuno prenda la sua strada.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net