Si sarebbe dovuto aprire oggi a Roma il processo d’appello alla Gea World, società che (a partire dal 2001 e fino allo scandalo di Calciopoli) ha gestito le procure di numerosi calciatori di serie A e B. Principale imputato è Luciano Moggi.
L’ex direttore generale della Juventus in primo grado fu condannato a un anno e sei mesi di reclusione perché ritenuto colpevole del reato di violenza privata in relazione ai casi dei calciatori Emanuele Blasi e Nicola Amoruso. Anche il figlio di Moggi, Alessandro, è stato condannato in primo grado a un anno e due mesi di reclusione sempre per lo stesso reato di violenza privata. Per entrambi venne respinta dai giudici l’accusa di associazione a delinquere.
La sentenza era stata impugnata in appello dal pubblico ministero, Luca Palamara, che per i Moggi aveva chiesto rispettivamente sei e cinque anni di condanna.
Il procedimento è però saltato ancora prima di cominciare. Per un difetto della notifica del decreto di fissazione dell’udienza, è stato infatti disposto l’immediato rinvio. La Corte d’appello ha rinviato tutto al prossimo 9 giugno.
I problemi procedurali che hanno determinato il rinvio hanno riguardato le posizioni di due degli accusati: l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e il manager sportivo Francesco Ceravolo (attuale direttore generale dell’Arezzo, club che gioca nel girone A del campionato di Prima Divisione della Lega Pro).
So. Gian. – www.calciopress.net