
Ormai la prima fase di preparazione è terminata. E con essa anche le prime attese per la stagione 2010-11. Domani verrà stilato infatti il nuovo calendario della seria A. Per i tifosi del Napoli c’è grande trepidazione per il futuro immediato. Oltretutto alle porte c’è una stagione ricca di insidie e quella che si può definire una novità per gli stessi e per la società: affrontare tre competizioni in un colpo solo.
Per tale evenienza De Laurentis non ha voluto farsi trovare impreparato. Ha piazzato un colpo improvviso e imponente, assicurandosi le prestazioni del giovane attaccante uruguaiano Cavani. E come per altre operazioni in passato, lo ha fatto rispettando la linea guida che ha imposto alla piazza: giovane ma affermato, di prospettiva, con ampi margini di miglioramento (basti pensare alla sua duttilità), e soprattutto, ingaggio non faraonico.
Il caso Denis ha un po’ paralizzato il mercato della società in entrata. Le sensazioni sono che alla fine l’Udinese il colpo lo farà nonostante l’infortunio. A quel punto si libererà un posto in attacco che a quanto pare sarà riservato a Cristiano Lucarelli. Ma non è da escludere che dietro il 36enne bomber livornese si celi qualche altra piacevole sorpresa.
Le difficoltà comunque non mancano. Nonostante più di un giocatore sia già andato via come Bogliacino (Chievo), Contini e Datolo (Spagna), Navarro (rescissione consensuale del contratto), Calaiò (Siena), Mannini (Sampdoria), c’è ancora da capire quale sia il futuro di diversi giocatori: Cigarini, Zalayeta, Dalla Bona, Bucchi, Inacio Pià.
E finalmente dopo anni di attesa per i supporter partenopei, la società inizia a guardare veramente al futuro andando a pescare giovanissimi calciatori dalle potenzialità indubbie. Nel caso specifico, si guarda con molto interesse il caso Iturbe, promettente attaccante paraguaiano. Da non sottovalutare i piccoli campioni di casa propria: Insigne, Maiello, e Ciano, sono solo alcuni nomi di una nuova generazione targata Napoli.
C’è da segnalare infine un’importante novità logistica: dopo 37 anni è stato ristrutturato il manto erboso del San Paolo. Sul modello del Camp Nou, il campo del Napoli, è ora all’avanguardia, con un sistema di irrigazione centralizzato, con la possibilità addirittura di irrigare anche una sola parte del terreno. Ricalcando le orme del Barcellona, la società azzurra ha delineato una regola interna: tutto il settore giovanile deve utilizzare il modulo utilizzato dalla prima squadra. Con questo metodo, nel Barca sono venuti fuori campioni del calibro di Iniesta, Xavi, Messi, Bojan. Insomma Napoli come Barcellona.
Domenico Cappa – www.calciopress.net