Si attendono urgenti chiarimenti dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, dall’Osservatorio del Viminale, dal Casms, dalle Questure, dalle Prefetture e dal variopinto universo di istituzioni cui fa capo la gestione della sicurezza all’interno degli stadi italiani.
Soprattutto si chiede di capire, una volta per tutte, come funzioni davvero quel mostriciattolo burocratico che risponde al nome di Tessera del tifoso. Alla fine del 2010 nessuno ancora ha spiegato i meccanismi che sottendono alla diabolica card che sta contribuendo a svuotare gli stadi italiani. Né, tanto meno, si vuole ammetterne il flop ormai palese.
Il fatto è che in Italia, versante calcistico e non solo, si vedono accadere cose incredibili. Quasi al limite dello stupefacente (o del ridicolo, a seconda dei punti di vista).
Nelle settimane scorse si è deciso di limitare l’accesso a partite tra squadre le cui tifoserie sono vincolate da rapporti di fratellanza. Si è consentito, ancora, che in nome della Tessera si consumassero pericolose confluenze tra tifoserie opposte. Poi all’improvviso, come d’incanto, cancelli e tornelli si spalancano per una gara ad alto tasso di pericolosità sotto il profilo dell’ordine pubblico.
Ebbene si, i tifosi della Roma potranno liberamente seguire la squadra giallorossa a San Siro. L’incontro tra Milan e Roma non prevede alcun tipo di restrizione e, udite udite, i biglietti potranno essere acquistati anche da chi non è in possesso della Tessera del tifoso.
Una decisione cervellotica, che innesca una lunga serie di riflessioni sulla gestione dell’ordine pubblico all’interno degli stadi italiani e sulla effettiva utilità di mantenere in vita la (mai ben accetta) Tessera del tifoso.
Alla luce delle determinazioni assunte per Milan-Roma, come si possono oggi giustificare le inutili e drastiche limitazioni che hanno riguardato partite come Milan-Brescia, Parma-Sampdoria e Lazio-Inter le cui tifoserie sono storicamente gemellate?
Questa è la domanda.
Tessera del tifoso, il lato oscuro del calcio
Sergio Mutolo – www.calciopress.net