L’Europa non attraversa un momento felice. La crisi economica globale ha fatto scoppiare molte bolle, creando problemi a interi comparti. Il rischio default ha lambito anche sistemi-paese (Grecia e Irlanda docent), mentre si prepara ad aggredirne altri (Spagna e Portogallo).
Paradossalmente l”Italia è stata meno toccata a causa della sua arretratezza. Il Belpaese era rimasto attardato rispetto ai modelli finanziari perversi di molti altri stati dell’Unione. Una tendenza al conservatorismo che ci ha in qualche modo protetti.
Il calcio finora è rimasto fuori, salvo qualche caso sporadico che non ha forse suscitato il dovuto allarme (Royal Mouscron in Belgio e Portsmouth in Inghilterra). A parte la virtuosa Germania ( in tutti i sensi locomotiva d’Europa), dove la Bundesliga viaggia con il vento in poppa e i conti in ordine, da tutto il resto del Vecchio Continente arrivano pericolosi segnali di fumo. A breve termine le follie finanziarie della Premier League inglese e della Liga spagnola presenteranno il conto.
In particolare sembra molto grave la situazione del calcio iberico. Quando a giugno Joan Laporta ha lasciato la presidenza del Barcellona a Sandro Rosell, il quadro debitorio del club catalano era pesantissimo (il deficit di bilancio ammontava a 442 milioni di euro). A luglio il Barça (nella foto, il Nou Camp) è ricorso a un prestito bancario di 150 milioni di euro per riuscire a pagare gli stipendi (esattamente quanto accaduto al Bologna in serie A Tim).
Poi è caduto anche l’ultimo diaframma. La società blaugrana ha deciso di avere uno sponsor sulle maglie, quando solo l’Unicef aveva potuto fin qui usufruire gratuitamente di questo beneficio. Il contratto con la Quatar Fondation è da record (30 milioni di euro l’anno per cinque anni). Il fatto è che questa cifra-monstre basterà a malapena a pagare gli stipendi di Messi e Villa.
In questo contesto il modello (?) italiano sembra addirittura virtuoso. La Serie A Tim appare una categoria quasi oculata e in linea con i parametri del fair play finanziario della Uefa di Platini. Quando in Europa la bolla calcio (inevitabilmente) imploderà potrebbe dunque accadere che trascinerà nella rovina i folli sistemi messi in piedi da Inghilterra e Spagna, risparmiando nonostante tutte le sue magagne l’arretrato pianeta Italia. Esattamente come è accaduto a livello bancario.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net