(Calciopress – Stefano Cordeschi) L’addio annunciato di Maurizio Beretta, che sta per traslocare in Unicredit, obbliga la Lega Serie A Tim a trovarsi un nuovo presidente. Il difficile momento attraversato dal calcio italiano richiede, per la sua sostituzione, una soluzione forte e possibilmente condivisa da tutti i venti club della massima serie nazionale.
La Lega di A è uno snodo centrale del sistema calcio italiano, in quanto inietta danaro fresco attraverso i diritti televisivi che (almeno finora) riesce a raccogliere dalle pay tv. I problemi che affliggono la massima serie nazionale sono però notevoli (QUI i particolari, ndr), a cominciare dal crac Dahlia tv che potrebbe innescare una serie di problemi a cascata.
Le candidature emerse fin qui per la sostituzione di Beretta (tra queste spicca quella di Rosella Sensi, attuale presidente della Roma) non hanno la necessaria autorevolezza né riescono a raccogliere il consenso ampio che sarebbe necessario per superare la deriva in atto.
Ecco dunque spuntare candidature di ritorno che fanno un certo effetto. Il Corriere dello Sport parla oggi di Franco Carraro (nella foto) come possibile numero uno della Lega Serie A, sostenendo che si tratterebbe ”quasi di una necessità per alcuni grandi elettori”.
L’inaugurazione della nuova sede Coni a Milano è stata l’occasione per verificare la fattibilità dell’idea, anche se Il diretto interessato ha detto più volte di ritenersi in pensione. La soluzione sarebbe gradita ad alcuni grandi club (come osserva la stessa fonte “il Milan fu suo sostenitore sia in occasione dell’elezione alla presidenza della Lega dopo Nizzola, sia in occasione del ritorno al vertice Figc”), ma “non è sgradita nemmeno dalle parti del Coni dove si guarda con preoccupazione all’eccesso di litigiosità che caratterizza l’attuale momento istituzionale calcistico”.
Lo statuto obbliga la Lega a scegliere un personaggio esterno alle società, come era appunto Maurizio Beretta. Inevitabile, in questo contesto, circoli il nome di quello che nell’ambiente è stato sempre considerato il miglior dirigente italiano. Un passo indietro nel tempo. Siamo davvero certi che sia questa la scelta migliore per proiettarsi nel futuro?
Stefano Cordeschi – www.calciopress.net