(Calciopress – Sergio Mutolo) In Spagna i calciatori della Liga hanno deciso di non far partire il campionato. Salterà sicuramente la prima giornata. Forse anche la seconda. Un brutto segnale per il mondo pallonaro, che comincia pesantemente a risentire della crisi economica globale (QUI i particolari).
Cosa succederà nella serie A italiana? Sabato 27 agosto il torneo avrà regolarmente inizio oppure no? Il rischio sciopero incombe. Le pay tv sono in stato di allerta. Sky e Mediaset sono pronte a chiedere i danni a chi di dovere, in caso di slittamento del campionato ormai alle porte.
Il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, si è dichiarato ancora possibilista sulla composizione dell’annosa vertenza. Ma la questione resta ancora in alto mare (QUI i particolari).
Nella giornata di oggi, probabilmente, si saprà se i calciatori della A Tim decideranno di scioperare per la questione connessa all’articolo 7 del contratto collettivo di lavoro. Il pallino è passato nelle mani di Giancarlo Abete (nella foto).
Il presidente della Figc si è assunto l’onere di riscrivere super partes la norma contestata. Nel contratto scaduto il 30 giugno 2010 prevedeva testualmente che “in ogni caso (anche se messo fuori rosa, ndr) il calciatore ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione pre-campionato con la prima squadra”. I presidenti vogliono drasticamente rivederla. L’Assocalciatori non molla.
Abete si è proposto come garante della controversia tra le parti. Ha previsto la stesura di una sorta di “manuale d’uso”, con una serie di linee-guida che dovrebbe prevedere tutte le possibilità concrete. Il documento sarà reso noto nella giornata di oggi.
Il testo praparato dal numero uno della Federcalcio supererà lo scoglio dell’Assemblea straordinaria della Lega Serie A prevista mercoledì 24 agosto a Roma in concomitanza con il Consiglio Federale? Prevarranno i falchi o le colombe? L’Aic conferma che “se la Lega non firma, non si gioca di sicuro”.
Nel frattempo le quattro Leghe (serie A, serie B, Lega Pro e Lega nazionale Dilettanti) hanno deciso di fare fronte comune (QUI i particolari). La coalizione può contare sul 70% dei voti all’interno del Consiglio Federale. Una circostanza che potrebbe rappresentare un grosso problema per tutti, specialmente per Abete, se non dovesse prevalere il buon senso antico.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net