(Calciopress – Redazioneweb) L’Inter, grazie alla rete su calcio piazzato segnata da Samuel nei primi minuti della gara, si aggiudica il derby giocato ieri sera a San Siro. Nonostante l’inferiorità numerica per buona parte della ripresa, a seguito della espulsione di Nagatomo, la squadra nerazzurra riesce a portare a casa i preziosi tre punti in palio nella stracittadina.
Ai microfoni di Mediaset Premium il tecnico dell’Inter, Andrea Stramaccioni, è molto soddisfatto del risultato e non solo: “Mi sono piaciute soprattutto due cose: l’approccio alla partita con rabbia e aggressività e la gestione del secondo tempo in inferiorità numerica. Il Milan ci ha messo in difficoltà nelle corsie laterali. Con Guarin pensavo di avere un peso maggiore, poi l’espulsione ha cambiato i piani. Il mio intento era lasciare in campo una squadra equilibrata, e con Palacio abbiamo provato a ripartire”.
Secondo Stramaccioni si tratta di una vittoria nel senso della crescita: “L’obiettivo era confermare di essere in crescita. L’Inter, specie nella ripresa, ha dimostrato di aver ritrovato valori caratteriali di una grande squadra che non si allena, se non con le partite. Ho avuto la sensazione di una squadra solida, che non ha concesso il palleggio corto al limite dell’area del Milan. Questa sera i riflettori sono tutti per i miei calciatori”.
Il tecnico nerazzurro glissa sulle polemiche di Allegri relative all’arbitraggio di Valeri (leggi QUI i particolari): “L’unica squadra oggettivamente penalizzata è stata l’Inter, che ha giocato 47′ in inferiorità numerica. Non parlo di arbitri, non perché è andata bene ma perché deve essere il nostro tratto distintivo”.
Al termine Strama si è lasciato andare a un’esultanza alla Mourinho: “Ero in debito con i tifosi, non sono nessuno e non ho fatto niente eppure mi hanno sempre sostenuto, anche dopo la partita contro il Siena. Mi ero ripromesso che un piccolo regalo poteva essere era una vittoria così, perché ci hanno veramente sempre sostenuto. Dobbiamo pensare a crescere, ma non mi esalto. Ci sono tante cose che vanno, altre che non vanno e lo sappiamo. Dobbiamo lavorarci”.
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