Niente di fatto. La votazione per eleggere il nuovo presidente della Lega serie A va a vuoto per la seconda volta (QUI i particolari).
Si continua ad andare avanti in modo precario nel segno di Beretta, da tempo immemore dimissionario. La massima serie nazionale non riesce a darsi una guida. Prossima puntata del tormentone fissata per venerdì 18 gennaio alle 11.
“Credo che il Palazzo abbia perso un’occasione, non con me ma con chiunque. Io speravo che ci fosse un sussulto di dignità, ma non c’é stata”, ha spiegato il candidato Andrea Abodi (nella foto), presidente uscente della Serie b, che nella votazione di ieri ha ottenuto 8 voti contro i 14 necessari per essere eletto.
“Non ho voluto parlare di programmi perché finché non c’é chiarezza su come stare assieme é inutile. La Lega prima di parlare di fatturati deve mettere ordine sulle regole dello stare assieme. Evidentemente non c’é ancora quell’ordine mentale. I progetti contano poco, contano le persone, come si comportano, come parlano. Non c’é orgoglio di appartenenza per il momento, ci sono troppe divisioni invece di pensare a una casa comune”, ha aggiunto ancora Abodi uscendo dagli uffici della Lega a Milano.
“Non mi sono mai candidato, mi hanno candidato, proseguo la mia vita felice e sereno. Non é la serie A che mi dà o mi toglie qualcosa in più. Oggi si respirava un’atmosfera tesa. L’assemblea é iniziata con due ore e mezza di ritardo e questo é il termometro di come qui le regole non funzionino. Si é mantenuto un livello di consensi significativo ma bisogna dare significato ai numeri e non c’é la volontà di fare un passo in avanti. E io faccio un passo a lato…”, ha proseguito Abodi gettando più di un’ombra sul futuro prossimo della Lega di A.
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