In due report Calciopress ha analizzato i dati numerici sull’affluenza di pubblico negli stadi della Serie B italiana, traendoli dal sito stadiapostcards.com.
Nella stagione 2010-2011 la media degli spettatori fu di 4.922 per gara (QUI report e analisi dei dati). Nella stagione 2011-2012 la media salì a 6.378 per partita: un dato inesorabilmente gonfiato dalla casuale e contemporanea partecipazione al campionato cadetto di quattro club (Sampdoria, Torino, Hellas Verona e Pescara in ordine di graduatoria per affluenza di pubblico) che superarono la soglia delle 10mila presenze medie per partita (QUI report e analisi dei dati).
Abbiamo ritenuto utile e opportuno procedere ad analoga analisi per la stagione 2012-2013 in corso (anche nella circostanza i dati numerici sono tratti dal sito stadiapostcards.com) per capire meglio il trend.
Sono state considerate 314 partite giocate dai 22 club di cadetteria. La media gara risulta pari a 4.620. La partita più vista è stata Hellas Verona-Sassuolo con 18,478 presenze. Quella meno seguita è stata invece Grosseto-Vicenza, alla quale hanno assistito 1.612 spettatori.
Nelle prime cinque posizioni della graduatoria troviamo:
1) Hellas Verona (media gara 14.671)
2) Cesena (9.392)
3) Vicenza (6.703)
4) Bari (6.192)
5) Spezia (5.949)
Nelle ultime cinque posizioni si piazzano:
18) Juve Stabia (2.422)
19) Cittadella (2.226)
20) Pro Vercelli (1.995)
21) Virtus Lanciano (1.997)
22) Grosseto (1.641)
Si deve osservare che:
– solo una squadra sulle ventidue iscritte (Hellas Verona) ha superato la soglia delle 10mila presenze medie per partita;
– solo una (Cesena) ha scavalcato quella delle 9mila;
– in due (Vicenza e Bari) hanno valicato quota 6mila;
– tutte le altre sono reste sotto i 6mila spettatori (4 più di 5mila, 3 più di 4mila, 4 più di 3mila e 7 meno di 3mila);
– le ultime tre in classifica (Pro Vercelli, Virtus Lanciano e Grosseto) non hanno superato quota 2mila;
– la media, pari a 4.620 per partita, evidenzia un crollo rispetto al dato della stagione scorsa (6.378) ed è inferiore anche alla media di due anni fa (4.922).
Alla luce di questi mediocri risultati appare del tutto condivisibile e giustificato l’allarmismo del presidente della Bwin Andrea Abodi, che sta cercando di mettere in piedi una serie di iniziative per riempire gli stadi inesorabilmente vuoti della cadetteria.
Un fatto è certo. Senza riportare i tifosi al centro del sistema e farli tornare a vivere le partite dal vivo, gli stadi italiani (non solo quelli della Bwin, ovviamente) continueranno a essere desolatamente vuoti. Il calcio, senza una provvidenziale inversione di rotta, sembra destinato a una fine ingloriosa.
Calcio senza tifosi, una barca che non va per mare
Sergio Mutolo – www.calciopress.net