Guerra sempre più aperta in Lega Pro. Il presidente Mario Macalli potrebbe essere messo alle corde dalle società ‘dissidenti’, sempre più numerose, guidate dal consigliere Gabriele Gravina.
La resa dei conti potrebbe esserci lunedì 16 febbraio nel corso di un’assemblea che lo stesso Gravina, in un’intervista rilasciata a La Presse (la potete leggere integralmente QUI), definisce però “farsesca” in quanto mera prosecuzione di quella sospesa lo scorso 15 dicembre dopo la mancata approvazione del bilancio (QUI).
Il dirigente considera la governance della Lega Pro “un sistema chiuso, autoreferenziale e verticistico che deve essere aperto dando maggiore spazio alle società”.
In prospettiva futura “serve una politica di programmazione sul versante dei ricavi dove c’è un margine di manovra incredibile, mentre sul versante dei costi basterebbe togliere un po’ di consulenze legali: se litighiamo meno con la stessa cifra portiamo a casa uno sponsor per il campionato”.
In quanto ai rapporti con la Figc di Tavecchio, Gravina sostiene che “bisogna avere la capacità di partecipare al tavolo che conta, quello della Figc, con maggiore incisività”.
“Il mondo del pallone non ha bisogno di miracoli, ma di fatti”, chiosaGravina.
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