Si è tenuta ieri, a Firenze, l’Assemblea di Lega Pro. Questo il comunicato stampa diffuso dal sito web della Prima Divisione Unica.
“Erano presenti tutte le 60 Società per il completamento dell’ordine del giorno dell’Assemblea del 15 dicembre scorso. Dopo l’approvazione all’unanimità della ripartizione degli introiti derivanti dalla cessione dei diritti audiovisivi 2014/2015, è stata respinta con 29 voti contrari e 28 favorevoli (2 astenuti e il voto dell’Ascoli Picchio favorevole non ammesso), la richiesta di sospensione dell’Assemblea avanzata dal gruppo contrario all’attuale governance. Si è dunque proceduto all’elezione del Consigliere del Direttivo di Lega, con 33 società presenti e 27 che hanno abbandonato i lavori. E’ stato eletto con 33 voti Claudio Arpaia, Presidente della Vigor Lamezia”.
Appare evidente la spaccatura dell’assemblea. In proseguimento di quella del dicembre scorso i club approvano all’unanimità la ripartizione degli introiti dei diritti audiovisivi, ma lasciano sempre in sospeso il bilancio.
La mozione che chiedeva una nuova sospensione dell’assemblea è stata respinta per un voto: 29 contrari, 28 favorevoli, 2 astenuti (Foggia e Lumezzane). L’Ascoli, favorevole, non è stato ammesso al voto perché carente del requisito di anzianità. Gli oppositori assicurano però che il club marchigiano presenterà domani ricorso.
Presente anche Lotito, in qualità di patron della Salernitana. Il presidente della Lazio è nella bufera per la telefonata registrata e diffusa dal dg dell’Ischia, Pino Iodide (QUI).
A bocce ferme il presidente Mario Macalli si dichiara soddisfatto, esorta la politica a restare estranea alle vicende del mondo pallonaro come “il calcio è sempre rimasto fuori dalla politica” e riesce a far eleggere con 33 voti consigliere federale in quota Lega Pro Claudio Arpaia (presidente della Vigor Lamezia).
Resta il fatto che 27 presidenti su 60 lasciano la sede fiorentina prima della fine.
Macalli assicura che non ci saranno conseguenze e non sembra intenzionato a dar seguito alla richiesta, annunciata da Toccafondi, di una convocazione di un’assemblea elettiva per sfiduciare l’attuale governance: “Non ho ancora visto questa richiesta, se chiedono cose possibili bene altrimenti non sono obbligato a convocarla”.
L’ultimo affondo Macalli lo riserva ancora alla politica e al Governo, che sembra pronto a intervenire: “Non faccio come altri, so che si sono stati presidenti che hanno ricevuto telefonate da politici e da chi sa chi altro. La verità è che c’è in atto un massacro mediatico, uno stalking giornaliero”.
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