L’assemblea di Lega Pro che si è svolta ieri a Firenze si è chiusa nel segno di una grave spaccatura in atto tra i club della Prima Divisione Unica sull’attuale “governance dalla categoria (QUI).
Era presente anche l’azionista di maggioranza della Salernitana Claudio Lotito, finito nell’occhio del ciclone dopo la telefonata registrata dal dg dell’Ischi Pino Iodice (QUI).
A bocce ferme il presidente Mario Macalli si dichiara soddisfatto, esorta la politica a restare estranea alle vicende del mondo pallonaro come “il calcio è sempre rimasto fuori dalla politica” e riesce a far eleggere con 33 voti consigliere federale in quota Lega Pro Claudio Arpaia (presidente della Vigor Lamezia).
Le cose non sono però così semplici. La spaccatura è ormai sancita e resta il fatto, gravissimo. che 27 presidenti su 60 hanno abbandonato la sede fiorentina prima della fine dell’assemblea.
Macalli assicura che non ci saranno conseguenze e non sembra intenzionato a dar seguito alla richiesta, annunciata da Toccafondi, di una convocazione di un’assemblea elettiva per sfiduciare l’attuale governance: “Non ho ancora visto questa richiesta, se chiedono cose possibili bene altrimenti non sono obbligato a convocarla”.
L’ultimo messaggio Macalli lo riserva ancora alla politica e al Governo, che sembra pronto a intervenire: “Non faccio come altri, so che si sono stati presidenti che hanno ricevuto telefonate da politici e da chi sa chi altro. La verità è che c’è in atto un massacro mediatico, uno stalking giornaliero”.
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