Il Carpi sembra lanciato verso la Serie A. Manca ormai solo la matematica per decretare la storica promozione nella massima serie nazionale della squadra allenata da Fabrizio Castori (nella foto), dominatrice del campionato di Serie B.
A ben vedere la storia calcistica del Carpi somiglia a qualcosa di più di un miracolo. E’ una di quelle magie che ogni tanto il football sa regalare e che rendono questo sport bellissimo.
Come ha scritto l’indimenticato Gianni Brera, in una citazione tratta da un suo articolo su Diego Armando Maradona, “il calcio si eleva di tre spanne agli occhi di coloro che, sapendolo vedere, lo prediligono su tutti i giochi della terra”.
Un miracolo non soltanto perchè il club emiliano nella stagione 2009-2010 giocava ancora in serie D, ma anche per il fatto che la sua travolgente rincorsa verso la Serie A prese il via al termine di un anno molto particolare. Quasi un segno del destino.
Nel 2010 il club carpigiano terminò il campionato al secondo posto del girone D, alle spalle del Pisa. Maturò comunque il diritto di partecipare ai Play Off per salire in quarta serie nazionale. Esisteva ancora, a quei tempi, la Seconda Divisione di Lega Pro (la C2 di una volta). La sua avventura negli spareggi terminò però in modo rocambolesco, nella semifinale giocata con il Pianura.
L’A.S.D. Pianura era la prima squadra di Pianura, popoloso quartiere della periferia occidentale di Napoli sito a sud della collina di Camaldoli e comune autonomo fino al 1926. Il Pianura militava nel girone H del campionato di Serie D, disputava le gare interne sul campo “Simpatia” e si era conquistato il diritto di giocare gli spareggi.
All’andata il Carpi aveva vinto per 5-0. La partita di ritorno sembrava una pura formalità in vista della finale ma, in virtù di un incredibile 8-2, i locali ribaltarono il risultato ed eliminarono la squadra emiliana.
Il 4 agosto 2010, grazie al risultato sportivo, il Carpi venne ripescato dalla Figc in Seconda Divisione di Lega Pro e tornò a calcare i campi professionistici dopo dieci anni di assenza.
Mentre il club emiliano iniziava la sua salita verso i vertici del calcio italiano, vincendo nella stagione successiva il campionato di Seconda Divisione, l’A.S.D. Pianura non veniva iscritta al campionato di competenza per la stagione 2010-2011 a causa dell’abbandono da parte della proprietà.
Ordinarie storie di calcio. La prova che nella vita nessuna missione è impossibile e che la realtà riesce spesso a superare la fantasia.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net