Distratti dai playoff allargati, una sorta di mini-campionato in appendice alla stagione regolare che riesce a tenere lontani i cattivi pensieri, i tifosi della terza serie nazionale sono meno preparati del solito alla mattanza estiva che li attende.
Eppure il 30 giugno, data di scadenza per depositare la domanda di iscrizione al campionato 2017-18, è molto più a ridosso di quanto si creda.
Una data capestro che da lustri coincide con l’inizio del doloroso bagno di sangue che porterà a drammatiche cancellazioni. A seguire partiranno i provvidenziali ripescaggi a go-go, organizzati per garantire il mantenimento di un organico a 60 non più sostenibile né difendibile a questi livelli.
Con regolarità svizzera degna di ben altri obiettivi, il 30 giugno segna drammaticamente il presente e compromette il futuro di una Serie C che non ce la fa davvero più a stare a galla appesantita da un format così strabordante.
Il tam tam inizia a diffondersi. Ogni giorno cresce il numero dei club segnalati a rischio di scomparsa, cui si affianca quello di altrettante società pronte a sfruttare i guai degli altri per entrare (o rientrare) a far parte dell’anello più debole del calcio professionistico italiano.
La lotteria, dunque, sta per cominciare. Anzi, è già cominciata. Alcuni adempimenti dovrebbero essere stati già completati il 23 e il 31 maggio a norma del Sistema delle Licenze Nazionali approvato dalla Figc per i campionati professionistici 2017-18 (leggi QUI).
Il premio finale, però, non è affatto appetibile. Si tratta invece di un ulteriore passo nel buio, verso il baratro che i milioni di tifosi appassionati di una categoria storica (voluta da Artemio Franchi) certamente non si meritano.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net