La Serie C è monca di quattro squadre dopo l’ufficializzazione del format sancito dalla Federcalcio. I ripescaggi in terza serie per ripristinare l’organico a 60 dovrebbero però, al momento, essere sette. Tre squadre di Serie B sono state infatti escluse dal campionato. Bari e Cesena sono spacciate, mentre l’Avellino spera ancora nel ricorso.
Tutto semplice allora? Niente affatto. Non si sa ancora quali squadre saranno ripescate in cadetteria, perché si è aperta una vera e propria bagarre per i tre posti liberi >>> LEGGI QUI. Una lotta di tutti contro tutti che porterà a ricorsi e controricorsi a cascata, di durata non precisabile.
I club che intendono partecipare dovranno depositare la prescritta documentazione entro domani, venerdì 27 luglio. Potremo così avere un primo quadro della situazione.
Certo è che in terza serie sono in cinque a farsi la guerra per tre posti. Si tratta di Catania, Novara, Pro Vercelli, Robur Siena e Ternana. Quali di questi club saranno costretti a rimanere in C? Una situazione paradossale che sta impantanando il calciomercato.
In quanto alle squadre B sembra che il progetto, legato di fatto a un gioco di plusvalenze (unico elemento che giustificherebbe la partecipazione di un club della massima serie a un torneo negletto come la C dietro esborso di 1milione e 2oomila euro), potrebbe interessare la sola Juventus. Il Milan e il Torino avrebbero messo la retromarcia.
Infine c’è la situazione dell’Entella. Il club ligure sperava nella riammissione al posto di una tra Cesena (per il processo plusvalenze) e Foggia. In entrambi i casi le sentenze di un calcio che ormai si gioca in tribunale sono state sfavorevoli. Ma il presidente dell’Entella non molla. Anche in questo caso si prevedono ricorsi a cascata.
E così, di fermata in fermata, il precario calcio italiano procede verso il baratro. Sferragliando come un vecchio treno a vapore.
Sergio Mutolo – www.calciopress.net