👉🏼 Con il passaggio al professionismo, la Serie A Femminile stabilire la sua mission, indicando le tappe di un “nuovo corso” che resta al momento da costruire e che andrebbe poi diffuso con modalità mediaticamente all’avanguardia.
✳️ Per stabilire i suoi obiettivi, la Divisione Calcio Femminile di Ludovica Mantovani che ha il sostegno della Figc di Gabriele Gravina, avrebbe (ha) urgente bisogno di sapersi (ri)costruire anche sotto l’aspetto dell’immagine e della visibilità.
✳️ Il mondo del calcio femminile, soprattutto ai livelli della massima categoria nazionale, dovrebbe poter contare su una comunicazione efficiente. A tutto campo.
✳️ In carenza l’aggancio della categoria al contesto rimarrà una chimera, a prescindere dall’approdo al professionismo. Senza instaurare un rapporto comunicativo serrato, potrebbe essere vanificato lo scopo finale del sistema calcio femminile ovvero entrare (anche a gamba tesa) nell’immaginario collettivo. Al momento, sotto questo aspetto, abbiamo a che fare con un’Araba Fenice.
✳️ Il prodotto calcio ha come utenti finali i tifosi, che vanno rimessi al centro del sistema se si vuole tornare a riempire gli stadi. Per loro vale il diritto incontestabile di contare su una struttura comunicativa capillare e professionale che li informi, li stimoli e li coinvolga.
👉🏼 Una struttura informativa all’altezza dei tempi è cruciale per il sistema calcio femminile, che dovrà trovare il suo punto di forza nel radicamento sul territorio.
👉🏼 Si deve uscire da una sorta di opacità mediatica che non ha più senso nel terzo millennio. Per farlo occorre mettere in campo – anche a livello di governance – tutti gli strumenti comunicativi dei quali la nostra società fortunatamente dispone.