Ci siamo. La Serie A professionistica prende le distanze dalla Serie B dilettantistica. Fino all’anno scorso si trovavano, paradossalmente, sotto uno stesso ombrello.
La dissoluzione della Divisione Calcio Femminile ha portato a uno scisma tanto atteso quanto inevitabile, vista la piega presa dagli eventi. Le tutele del professionismo non possono combaciare con quelle del dilettantismo. E, dunque, una scissura era nell’ordine delle cose.
✅ Il programma a medio-lungo termine della Divisione Serie A Femminile Professionistica guidata da Federica Cappelletti è articolato e dettagliato >> LEGGI, né poteva essere diversamente considerate le ambizioni di partenza del progetto (peraltro fin qui ancora molto astratte).
✅ Il programma della Divisione Serie B Femminile affidata alla presidenza di Laura Tinari >>> LEGGI, non potrà che essere più scarno. Il futuro della cadetteria è tutto da scrivere. La prossima stagione, con carattere di totale transizione, potrebbe chiudersi con il trasferimento della categoria nell’orbita della LND. Ma è tutto da vedere.
✅ Il resto della piramide femminile (in particolare la Serie C, che dilettantistica è solo sulla carta considerati i costi di gestione elevati) rientra nell’orbita della LND.
✅ In quanto ai settori giovanili avrebbero bisogno, forse, di un riordino che segua linee guida omogenee su tutto il territorio nazionale.
👉🏿 La prossima stagione fungerà da osservatorio, per capire come matureranno gli eventi nelle tre categorie nazionali: la Serie A (professionistica), la Serie B (dilettantistica ma con una sua propria Divisione) e la Serie C (dilettantistica a tutti gli effetti). Superfluo aggiungere che non si possono fare previsioni senza toccare con mano i progetti futuri dell’intero movimento.
👉🏿 Se la nuova era del calcio femminile consiste nell’alzare muri fra la Serie A e tutto il resto della piramide, davvero non ci siamo. Solo una ‘visione’ globale del calcio femminile potrebbe portare, secondo il nostro parere, a risultati tangibili.