Brilla alta nel cielo della Serie A Femminile la stella di Sofia Cantore, talento puro: una storia che trova il suo compimento nella Juventus, ma che parte da molto lontano

Nella stagione 2020-21, quando l’allora ventenne Sofia Cantore fu trasferita in prestito dalla Juventus Women alla Florentia San Gimignano – club guidato dal presidente Tommaso Becagli, dal direttore generale Marco Zwingauer e dal direttore sportivo Domenico Strati – l’attaccante di Lecco era reduce da una stagione giocata in chiaroscuro con la maglia dell’Hellas Verona Women. Più in scuro che in chiaro, a essere del tutto sinceri (con uno score di 14 partite giocate e 3 reti segnate).

Il fatto è che non si era ancora completamente ripresa, sotto il profilo psico-fisico, dalla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro per la quale il 17 luglio 2018 era stata operata di ricostruzione dal Professor Roberto Rossi.

Alla Florentia, club del quale chi scrive era all’epoca coordinatore dell’area sanitaria – grazie all’ambiente favorevole di San Gimignano e con il supporto di uno staff tecnico di prim’ordine (i tecnici della squadra neroverde erano Stefano Carobbi e Giulia Domenichetti) – trovò ben presto la strada giusta per imboccare quel percorso di maturazione professionale e umana che oggi, a posteriori, è di lampante evidenza >> Sofia Cantore, a San Gimignano è nata una stella.

Con la maglia neroverde giocò 22 partite, si segnalò per le sue grandi giocate e mise a segno 9 reti. Le sue prestazioni resteranno un ricordo magico in questo angolo speciale della Toscana che ha vissuto (per troppo poco tempo) l’emozione della Serie A Femminile.

A nostro parere, fu una stagione fondamentale anche per lei. Le servì per guadagnarsi la piena fiducia in se stessa, l’apprezzamento degli addetti ai lavori, un credito professionale allineato con il suo incredibile talento calcistico e – dulcis in fundo – la maglia azzurra della Nazionale di Milena Bertolini. Tanta roba.

Nessuna sorpresa, guardando a ritroso il suo vissuto calcistico. A partire da quando, nel 2013, debuttò giovanissima con la maglia di un club storico come il Fiamma Monza. Encomiabile il suo curriculum nelle Nazionali Giovanili (9 partite giocate e 10 reti segnate) fra Under 17 e Under 19.

Non a caso il tecnico della Florentia Stefano Carobbi, uno che di calcio ne ha masticato tanto ad altissimi livelli, la definì una “predestinata”. Un termine che non poteva essere più azzeccato, oltre che di buon auspicio.

Il passaggio al Sassuolo di Gianpiero Piovani, sempre in prestito dalla Juventus, ne sancì la definitiva consacrazione. Le spianò la strada per rientrare al club bianconero, che l’accolse a braccia aperte e la inserì nella rosa di prima squadra.

Tutto il resto è storia di oggi. Sofia Cantore sta regalando qualcosa di travolgente a tutto il calcio femminile italiano, con giocate e reti destinate a lasciare il segno per molto tempo. È diventata un punto fermo del suo club e della Nazionale di Andrea Soncin.

I due assist-gioiello confezionati nella partita contro il Milan sono solo la più recente certificazione di un talento che farà brillare la sua stella, per molto e molto tempo ancora, nel panorama del calcio femminile italiano.

➡️ La foto – tratta dal Facebook della ormai sparita Florentia San Gimignano – riassume di quella Cantore ventenne la determinazione e la grinta, che del talento sono il fondamentale complemento.

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