Calcio femminile, non solo Superlega: ma il ‘clone’ maschile non è in profonda crisi?

👉🏿 «Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: “Fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene”. Il problema non è la caduta. Ma l’atterraggio».

✳️ La frase (in realtà una citazione di Steve McQueen da ‘I magnifici sette’) è tratta dal film cult “La haine” (L’odio), diretto da Mathieu Kassovitz e pronunciata dalla voce fuori campo di uno dei protagonisti.

✳️ Simbolicamente, incornicia il film in apertura e in chiusura. Lo svolgimento della trama non è altro che l’avverarsi di questa tragica e veritiera profezia.

✳️ Sono passati quasi 25 anni dal film di Kassovitz, vincitore nel 1995 del premio per la miglior regia al Festival di Cannes, ma la condizione di quell’uomo che sta cadendo somiglia molto da vicino a quella del calcio italiano. Sta cadendo nel vuoto, senza rendersene conto. L’atterraggio sarà letale?

➡️ La Divisione Calcio Femminile si prepara ad appiattire la Serie A sul corrispettivo maschile, a farne uno (sbiadito?) ‘clone’.

👉🏿 Come potrà il movimento rosa non rischiare di schiantarsi, in un momento storico di alta complessità qual è il guado verso il professionismo, senza interventi ‘ad hoc’ che riescano ad attutire un’eventuale drammatico atterraggio? 

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