Il “CALCIO DELLE RAGAZZE” è cresciuto fino all’avvento del professionismo in serie A: tante storie belle e avvincenti, che, qui e ora, devono però trainare la crescita dell’intera PIRAMIDE ROSA a partire dalla sua base.

Il calcio femminile italiano, o meglio ancora “il calcio delle ragazze”. ha compiuto un viaggio straordinario. È stato un lungo percorso costellato di storie tenaci e appassionate che, intrecciandosi, hanno infine coronato il sogno dell’avvento del professionismo in Serie A. Non parliamo solo delle cronache di partite, ma di narrazioni riguardanti donne che hanno lottato contro enormi pregiudizi, mancanza cronica di strutture e risorse. Donne spinte unicamente dalla loro genuina passione per il gioco del calcio.

– Pensiamo alle pioniere, quelle calciatrici che negli anni ’60 e ’70, spesso in sordina e senza alcun riconoscimento ufficiale, calcavano campi di fortuna, sfidando convenzioni sociali e la diffidenza di molti. Le loro storie sono fatte di auto-organizzazione, di campionati amatoriali portati avanti con sacrifici personali, di una fiamma interiore che non si è mai spenta nonostante le avversità. Sono le fondamenta silenziose su cui si è costruito il movimento attuale.

– Poi ci sono le generazioni successive, quelle che hanno iniziato a vedere qualche timido segnale di cambiamento, con la nascita di società più strutturate e l’organizzazione di campionati più regolari. Le loro storie raccontano di allenatrici e dirigenti visionari che hanno creduto nel potenziale del calcio femminile, investendo tempo ed energie nonostante le scarse risorse. Sono storie di giocatrici che hanno dovuto spesso conciliare la passione per il calcio con il lavoro o lo studio, dimostrando una dedizione fuori dal comune.

– L’avvento del nuovo millennio ha portato con sé una crescente consapevolezza e un graduale riconoscimento del valore del calcio femminile. Le storie di calciatrici talentuose che hanno iniziato a farsi notare anche a livello internazionale, le prime partecipazioni a competizioni europee e mondiali, hanno contribuito a cambiare la percezione del pubblico e dei media. Sono storie di determinazione e talento che hanno acceso la scintilla dell’entusiasmo in sempre più giovani ragazze.

– L’approdo al professionismo in Serie A è un traguardo storico, il culmine di un lungo percorso fatto di passione, resilienza e impegno. Le storie di chi ha reso possibile questo momento sono un patrimonio prezioso, un’eredità che deve ispirare e guidare la crescita futura.

⏩ Tuttavia, il professionismo non è un punto di arrivo, ma piuttosto una nuova tappa da cui ripartire. Ora, le storie che hanno portato fin qui devono sostenere la crescita dell’intera piramide del calcio femminile italiano. È fondamentale investire nelle giovanili, garantire strutture adeguate e allenatori qualificati per le categorie inferiori, promuovere la cultura del calcio femminile a tutti i livelli.

⏩ Le storie delle bambine che oggi sognano di emulare le loro ‘idole’ in Serie A devono poter contare su un sistema solido e inclusivo, che offra loro opportunità di crescita e sviluppo. Le storie delle società che lavorano quotidianamente sul territorio per far crescere il movimento devono essere supportate e valorizzate.

⏩ Il professionismo in Serie A è un faro che illumina il potenziale del calcio femminile italiano, ma la sua luce deve irradiare l’intera piramide, alimentando nuove storie di passione, talento e successo. Solo così “il calcio delle ragazze” potrà continuare a crescere e a regalare emozioni, consolidando un futuro radioso e sostenibile.

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