“IL CALCIO DELLE RAGAZZE”, la Nazionale Under 17 e il Campionato Europeo: storia di vittorie e di sconfitte, di gioie e di amarezza, di resilienza e di crescita

Secondo noi è importante tornare, a mente fredda, su eventi di rilevanza storica (a prescindere dall’ambito di competenza). Farlo dopo che il sipario è calato, e le vicende sono state metabolizzate a dovere, è di grande aiuto in prospettiva.

✳️ Lo storico Campionato Europeo giocato alle isole Faroe dalla Nazionale U17 trova la sua sintesi al termine della semifinale persa per 3-1 con la Norvegia. Come dopo ogni partita Selena Mazzantini, l’abile nocchiera di questo baldanzoso equipaggio formato da un gruppo di ragazze determinate e coraggiose (in una parola, ‘tostissime’), chiama a raccolta la squadra a centrocampo. Tenta di risollevarne il, di dare un conforto con le parole: “Dovete essere orgogliose di quanto fatto”. Ma anche gli abbracci faticano a contenere l’amarezza per l’esito della sfida, più grande anche di una stanchezza. Sopra ogni limite. Analizzando più a freddo la partita, Mazzantini spiega, centrando in pieno il punto: “In questo Europeo siamo riusciti a confrontarci contro realtà di alto livello, battendo anche le campionesse in carica della Spagna. Dispiace per la sconfitta di oggi, ma usciamo a testa alta: ci godremo questa meritatissima qualificazione al Mondiale”.

Chi ha seguito con attenzione e partecipazione il percorso delle Azzurrine Under 17, ne esce rigenerato e ancor più consapevole delle potenzialità del ‘calcio delle ragazze’. Questa rappresentativa, la più giovane fra quelle azzurre che partecipano ai tornei internazionali organizzati dalla Uefa, lascia ben sperare per il futuro. In particolare per quello della Nazionale del ct Andrea Soncin, di cui rappresenta il serbatoio naturale.

✅Fondamentale è interpretare la sconfitta con la Norvegia come lezione. Piuttosto che essere percepita come un fallimento, può (deve) essere vista come un’occasione da non sprecare per riflettere, analizzare i propri errori e modificare il proprio approccio in prospettiva futura.

✅ Altrettanto essenziale è utilizzare la resilienza come forza trainante. La capacità di adattarsi e di rialzarsi dopo un evento negativo è una qualità che rende possibile superare le difficoltà e, ciò che più conta, impegnarsi a migliorare le proprie prestazioni future.

✅ Sullo sfondo si deve porre la crescita come obiettivo. Riuscire a superare le sconfitte con resilienza, significa imparando tutto ciò che di deve imparare quando non si riesce a superare un ostacolo. Permette di crescere e diventare più forti. La crescita può proiettarsi su quello della prestazione sportiva, sul piano più strettamente personale e in qualsiasi altro ambito della vita umana con il quale ci dovrà confrontare in futuro.

➡️ Per riuscire a centrare obiettivi sempre crescenti ci sono alcuni passaggi obbligatori,

  • Non scoraggiarsi. Non lasciarsi sopraffare dall’amarezza della sconfitta, ma affrontare la situazione con coraggio e determinazione.
  • Analizzare. Riflettere sui propri errori e capire cosa è andato storto.
  • Imparare. Utilizzare la sconfitta come un’occasione per crescere, diventare più forti e sfruttare le seconde possibilità
  • Rielaborare. Adattare il proprio approccio e riprovarci sempre, ma con maggiore consapevolezza nei propri mezzi

È così che le sconfitte possono trasformarsi in preziosi momenti di crescita, piuttosto che essere vissute come eventi negativi e dannosi. Una lezione che le nostre magnifiche Azzurrine hanno già fatta propria, per il bene di loro stesse e per la crescita futura dell’intera piramide rosa.

Il Mondiale in Marocco sarà l’occasione perfetta per mettere a frutto concetti che ragazze così ‘toste’ hanno già di sicuro fatto propri.

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