La Serie A Femminile è un’isola felice, ma per diventare il traino dell’intera piramide rosa la strada è ancora lunga: molte e complesse le sfide ancora da superare.

Senza un lavoro sinergico che coinvolga tutti gli attori, la Serie A rischia di rimanere un’eccellenza isolata. La difficoltà a trainare una crescita organica e duratura dell’intero movimento calcistico femminile italiano è palpabile. L’auspicio è che il professionismo sia solo l’inizio di un percorso virtuoso che coinvolga tutta la piramide del calcio femminile.

✳️ Punti di forza della Serie A professionistica.

  • Maggiore visibilità del calcio femminile. Il passaggio al professionismo ha portato con sé una maggiore attenzione mediatica, investimenti (anche se ancora infinitamente limitati rispetto al maschile) e una strutturazione più seria delle squadre. Le giocatrici hanno contratti da professioniste, il che permette loro di dedicarsi alla loro attività in modo continuo e consapevole.
  • Aumento del livello tecnico. La presenza di giocatrici di talento, sia italiane che straniere, sta innalzando il livello del gioco. Le partite sono più competitive e interessanti.
  • Potenziale attrattiva per le giovani calciatrici. Un campionato di alto livello può ispirare le giovani calciatrici, e le loro famiglie, incentivando la pratica sportiva. È la strada attraverso la quale passa la crescita di nuove generazioni di talenti.

✳️ Limiti e sfide per una crescita strutturata del calcio femminile che possa essere trainata dalla massima serie nazionale.

  • La base della piramide è ancora troppo fragile. Il nodo cruciale è la struttura delle categorie inferiori e del settore giovanile. Se la base non è solida – con investimenti adeguati in infrastrutture, allenatori qualificati e opportunità per le giovani – la Serie A rischia di rimanere un’élite isolata. Molte società dilettantistiche faticano a sopravvivere e dunque a offrire un percorso di crescita adeguato.
  • C’è un divario allo stato incolmabile tra professionismo e dilettantismo. Il passaggio al professionismo ha creato un divario ancora più marcato con le categorie inferiori, spesso gestite con risorse limitate e con un livello di professionalità molto diverso.
  • Lo sviluppo dei nuovi talenti del calcio femminile non può che passare dai vivai. Senza un lavoro capillare e di qualità nel settore giovanile, il flusso di nuove giocatrici pronte per il palcoscenico della Serie A potrebbe non essere costante. Un fattore limitativo quasi insuperabile per la crescita complessiva del movimento.
  • Servono investimenti e infrastrutture. Sebbene il professionismo stia attirando maggiori investimenti, questi sono ancora lontani dai livelli necessari per garantire strutture adeguate, centri di formazione e una crescita sostenibile a tutti i livelli.
  • Si deve lavorare (ancora tanto) su cultura sportiva e consapevolezza. È fondamentale continuare a lavorare sulla promozione del calcio femminile a tutti i livelli, superando pregiudizi e aumentando la consapevolezza e l’interesse del pubblico.

La Serie A professionistica rappresenta certamente un passo avanti fondamentale per la crescita della piramide rosa e un segnale positivo per l’intero calcio femminile italiano. Per trasformare questa “isola felice” in un elemento davvero rappresentativo di un movimento in crescita e ben strutturato, è però indispensabile un impegno concreto e coordinato su più fronti:

  • Investimenti significativi nel settore giovanile e nelle categorie inferiori.
  • Formazione di allenatori e dirigenti qualificati a tutti i livelli.
  • Sviluppo di infrastrutture adeguate.
  • Promozione e marketing efficaci per aumentare la visibilità e l’interesse.
  • Collaborazione tra la Federazione, le società e le istituzioni del territorio per creare un sistema integrato e sostenibile.

 

You may also like

La Nazionale Under 19 Femminile vuole entrare nella storia: si gioca la semifinale Italia-Spagna, con le Azzurrine pronte a giocarsi tutto sul campo

La Nazionale Under 19 Femminile affronterà in semifinale