Campionato Europeo: se il calcio femminile diventa qualcosa di travolgente

palla in rete

✅ Inghilterra-Svezia di ieri sera è stata gioia pura per gli occhi. La ciliegina sulla torta? Il magnifico gol di tacco di Alessia Russo. Una roba da leccarsi i baffi. Il pubblico che riempiva come un uovo lo stadio di Sheffield, è la prova provata che non esiste un calcio di genere. Esiste il calcio, che può essere giocato bene o meno. Maschile o femminile, non conta. Punto e stop.

✅ Gli Europei sono la conferma che gli stereotipi sul calcio femminile sono il frutto di disinformazione e di immaginazione lasciate andare a ruota libera. Oltre che di atteggiamenti sessisti a prescindere, assai diffusi alle nostre latitudini, che nulla hanno a che vedere con il mondo dello sport.

✅ Le partite che stiamo vedendo giocare, e la cruciale partecipazione del pubblico agli eventi, confermano che il calcio femminile italiano ha però ancora parecchia strada da percorrere per allinearsi agli standard europei.

✅ Il passaggio al professionismo è il primo e fondamentale step di una crescita che doveva pur avere un inizio. Adesso questo inizio c’è. Occorre però costruire da subito un modello sostenibile, raddoppiare il numero delle tesserate, portare il calcio nelle scuole, attirare pubblico alle partite con iniziative e promozioni ‘ad hoc’. In carenza, tutto potrebbe essere in maledetta salita.

✅ Di questo per ora non si vede traccia, a dirla tutta. E però restiamo ottimisti sul fatto che qualcosa dovrà pure essere deciso, se si vuole davvero navigare sulla cresta dell’onda e non solo far finta che tutto va bene.

▶️ Quando il calcio femminile diventerà anche in Italia qualcosa di travolgente, come lo è stato la partita Inghilterra-Svezia? Questa è la domanda. Bisogna dare risposte ‘ad hoc’ e farla diventare una missione possibile.

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