Nazionali Giovanili Femminili e crescita del movimento: si può (deve) fare di più?

Si è tornata a radunare la Nazionale Femminile Under 16 di Viviana Schiavi che si era aggiudicata il Torneo di Sviluppo Uefa giocato in Portogallo. Un risultato prestigioso, in quanto ottenuto in un girone sulla carta molto arduo. Germania, Inghilterra e Olanda sono tre rappresentative di un calcio (anni luce?) più avanti rispetto al nostro. Stavolta le Azzurrine hanno vinto il settimo Female Football Tournament di Gradisca d’Isonzo, un torneo che ha visto partecipare Nazionali molto poco qualificate (all’ultimo è saltata anche la Slovenia, quella che destava maggiori preoccupazioni).

Il Round 2 del Campionato Europeo si è rivelato invece fatale per le Nazionali Under 17 e Under 19. La Under 17 di Jacopo Leandri, per il secondo anno consecutivo, è rimasta esclusa dalla fase finale. L’alibi del girone di ferro giocato in casa di un avversario forte come la Francia rappresenta un appiglio plausibile fino a un certo punto, se le intenzioni del movimento femminile sono quelle di crescere in modo esponenziale dopo l’introduzione del professionismo in Serie A. Questa selezione, insieme alla Under 16 di Viviana Schiavi, rappresenta la base di tutto il movimento. I risultati complessivi non stanno avvalorando, a nostro parere, il percorso evolutivo che sta a cuore alla Figc.

La Under 19 di Selena Mazzantini non ha bissato il risultato della selezione di Enrico Sbardella, che l’anno scorso era arrivata con grande brillantezza alla fase finale. Eppure il Round 2 si è giocato in Italia e le avversarie del girone non erano certo stelle di prima grandezza nel contesto del panorama giovanile internazionale. Risulta evidente allo stato delle cose che la crescita dell’Austria, vincitrice del girone, è stata significativamente migliore della nostra.

✳️ Una doppia eliminazione sulla quale varrebbe la pena di riflettere in prospettiva futura. La palla ora dovrebbe passare (passa) alla Figc, che dovrà pur gestire questo che è stato un doppio flop. Particolarmente inatteso e amaro per la Under 19.

La domanda è: si può fare di più?

👉🏽 Si dovrebbe crescere soprattutto a livello giovanile, se si vuole assicurare un ricambio ai vertici delle nostre rappresentative nazionali che non sia meramente teorico e autoreferenziale.

👉🏽 Andrebbero rivisti i criteri di selezione, troppo ristretti e con progressione (fin troppo) automatica: la base va (molto) allargata e le ragazze si dovrebbero sentire il più possibile sotto osservazione.

👉🏽 Dovrebbe essere intensificato il numero degli stage (anche mettendo insieme gruppi di società afferenti a territori limitrofi), per visionare più giocatrici possibili e uscire dalla solita cerchia ristretta.

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