È stato detto e ridetto quanto sia stata determinante la mano di Andrea Soncin nel conservare la Lega A partendo dal girone infernale nel quale era stata catapultata in Nations League un’Italia Femminile quasi alla frutta ➡️ “Nazionale Femminile, le magnifiche sorti e progressive: quella prodigiosa sterzata di Andrea Soncin”.
Il gruppo è apparso radicalmente trasformato. Ha trovato una sua propria identità di gioco, come dal dopo Francia non era stato più dato (o quasi) di vedere, salvo qualche rara eccezione. È diventato coeso e tetragono, oltre ogni possibile aspettativa.
Ha quasi del miracoloso (magico?) pensare come Andrea Soncin e il suo staff siano stati in grado di rovesciare una situazione che sembrava irrimediabilmente compromessa. In sole sei partite, tutte ufficiali e senza nessuna amichevole, hanno definito le loro scelte senza stravolgere il quadro complessivo delle convocazioni. Hanno realizzato cambiamenti tattici e mentali tanto ineludibili quanto complicati nel concreto. Hanno implementato il progetto e utilizzato al massimo livello le risorse disponibili.
Il paradigma del grandioso lavoro svolto da Andrea Soncin in un arco di tempo così limitato è il recupero di un grande talento del calcio italiano come Sofia Cantore (nella foto). La giocatrice di Lecco si era un po’ persa – nel suo percorso in maglia azzurra – alla ricerca di una posizione in campo confacente al suo ruolo, alla sua tecnica, alla sua rapidità di esecuzione, alla sua esuberanza e alla sua fisicità.
Il ct le ha dato fiducia e l’ha fatta diventare titolare fissa. Le ha consegnato la fascia destra offensiva dello schieramento e le ha permesso di sprigionare tutte le sue doti. Sofia Cantore non aspettava altro e si è ‘sdata’ oltre misura in un ruolo che le è perfettamente congeniale. Crediamo che la sua concorrenza, in quella posizione di campo, sarà difficile da contrastare da parte di qualunque altra giocatrice italiana.
La Nazionale Azzurra e il calcio femminile ritrovano il talento di un’attaccante della quale in questo momento c’è un grande bisogno.
I meriti di Soncin sono enormi. Quelli per Cantore fanno il paio con l’inserimento di un centravanti di grande dinamismo come Michela Cambiaghi, rimasta finora fuori dal giro e che il ct ha aggregato al gruppo con grande intuito.
Fonte foto: Repubblica edizione Parma (Marco Vasini)