Federica Cappelletti e la sostenibilità del professionismo in Serie A Femminile: costi aumentati del 60% dal 2022

Al convegno “Tra crisi e rilancio: la situazione economica del calcio italiano”,  organizzato dall’Università di Firenze, ha partecipato anche la presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica Federica Cappelletti.

Prospettive finanziarie, ricavi e sostenibilità di sistema, questi i temi analizzati nel corso della tavola rotonda, iniziata con un focus sul calcio femminile.

Ha sostenuto Cappelletti:

  • “L’introduzione del professionismo ha rappresentato una svolta storica, un atto di coraggio del presidente Gravina e della FIGC che – anche grazie agli aiuti previsti dall’emendamento Nannicini – è diventata la prima e finora unica federazione italiana ad attuare questo passaggio”.
  • “Riconoscendo diritti e tutele alle giocatrici del massimo campionato abbiamo raggiunto un grande obiettivo, riducendo così il gap con il calcio maschile. La nostra prossima conquista deve essere la sostenibilità”. Un traguardo ambizioso da centrare sotto l’egida della Federcalcio, che attraverso la Divisione continuerà a guidare lo sviluppo del movimento almeno per i prossimi tre anni.
  • “Dal 1° luglio del 2022 c’è stato un aumento dei costi per i club di oltre il 60%, solo in parte compensati dai fondi federali e dall’incremento del 50% dei ricavi commerciali e di quelli legati ai diritti televisivi, cresciuti nell’ultimo anno di quasi il 40%”.
  • L’esempio della Spagna campione del mondo deve far guardare al futuro con ottimismo, perché “anche loro hanno raggiunto la sostenibilità di sistema sette anni dopo l’introduzione del professionismo. Il calcio femminile in Italia è cresciuto in maniera importante: dal 2019 al 2023 c’è stato un incremento delle tesserate del 125% e siamo nelle top 15 federazioni che hanno avuto una crescita da questo punto di vista”.

Fonte: Figc Femminile

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Vale la pena sottolinearlo, anche se è ovvio.