Giulia Domenichetti, sognare un sogno che non esiste

Giulia Domenichetti (nella foto) con Stefano Carobbi e Elisabetta Tona completa lo staff tecnico della Florentia San Gimignano per il campionato di serie A 2020-21. Il 17 giugno ha pubblicato una riflessione sul calcio femminile, che potete leggere integralmente sul sito Slow Futbol.

Profonda conoscitrice del movimento femminile, l’ex giocatrice e ora allenatrice ne delinea le peculiarità. Invita ad avvicinarlo, ma tenendo conto di una specificità non facile da intuire a un primo frettoloso approccio.

Non a caso proprio Giulia ha scritto in passato “provateci voi a sognare un sogno che non esiste”. Il calcio femminile, nonostante i grandi passi in avanti compiuti negli ultimi anni, è un sogno ancora ben lontano dal potersi considerare realizzato. La recente chiusura anticipata del campionato di serie A, a seguito dell’emergenza Covid-19, ne è la prova provata. Molta strada resta da percorrere.

D’altra parte il “sogno sognato dei sognatori” resta una chimera per gli innamorati di questo sport bellissimo, ma ormai (irrimediabilmente?) contaminato dal business. Quanto meno nel suo versante maschile.

Per questa e per molte altre ragioni, Domenichetti invita ad accostarsi al mondo femminile con le attenzioni e il rispetto che si è conquistato in tanti anni di dura gavetta.

Condividiamo uno solo dei tanti pensieri contenuti in questa riflessione ad ampio respiro. Nella speranza che gli addetti ai lavori, ma anche gli stessi tifosi, ne comprendano e ne condividano la profondità.

Se entrate in questo mondo per la prima volta entrateci con la sensibilità, la cura e il rispetto di chi entra a casa di qualcun altro, senza la pretesa di sapere già tutto, mettendo a disposizione la vostra esperienza, il vostro background, ma sempre con il desiderio e la predisposizione a conoscere il loro, si accorgeranno anche di questo”.

“Se vuoi costruire una barca,
non radunare uomini per tagliare la legna,
dividere i compiti e impartire gli ordini,
ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”
(‘Cittadella‘, Antoine de Saint-Exupéry)

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