Serie A Femminile: panchine traballanti? Tre retrocessioni spaventano

L’esonero di Manuela Tesse, dopo appena tre giornate e dopo aver traghettato il Pomigliano nella massima serie nazionale, è solo la punta di un iceberg?

Di sicuro è un segnale preciso, se si riflette sul fatto che il tecnico della squadra campana ha avuto la disavventura di incontrare subito due ‘grandi’ come Juventus Women e Roma Femminile. Nella gara con l’Empoli Ladies, che ha una rosa alla portata, la prestazione delle campane era stata volitiva. Tesse aveva portato a casa un punto quasi insperato, al termine di una prestazione collettiva degna di nota.

È un avviso ai naviganti. O, meglio, agli allenatori di altri club che hanno cominciato molto in salita un campionato che si prospetta difficilissimo e già spaccato in due.

Le tre retrocessioni dirette fanno paura, senza se e senza ma. Potrebbero indurre le dirigenze di quei club finiti in acque melmose a decisioni conformi a quella, molto dolorosa, presa dal presidente Pipola.

Una cosa è certa. Se il buongiorno si vede dal mattino, si fa per dire, ne vedremo delle belle. Sarà un torneo pieno di sorprese e di colpi di scena. I risultati in campo peseranno tantissimo. Anzi stanno già pesando. Chi resta indietro rischia di andare a fondo.

Dall’anno prossimo la Serie A Femminile entra nel professionismo. Le società ammesse saranno solo dieci. Ci sono un paio di panchine che traballano pericolosamente. Non ci saranno sconti per nessuno. Sarà lotta dura senza paura, per restare a galla.

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