Parma Women, si può fare di più: ma serve cambiare paradigma e ricompattarsi

Il Parma sta deludendo? La classifica parla chiaro. Ultimo in classifica con 6 punti, secondo peggiore attacco con 11 reti (solo la Sampdoria di Antonia Cincotta ha fatto di peggio segnandone 7) e peggior difesa con 33 gol subiti in dodici partite.

Gli alibi ci sono. Partire di corsa e da zero, dopo aver rilevato il titolo sportivo dell’Empoli Ladies da Rebecca Corsi, non era semplice. Per ora l’unico a pagare è stato il tecnico Fabio Ulderici, esonerato a favore di Domenico Panico (ex allenatore del Pomigliano) secondo un vecchio canone molto italiano.

E però la rosa messa in piedi dal club, in fretta e furia, si è dimostrata finora molto carente. Non vanno mai escluse le responsabilità di chi scende in campo (nella foto Melania Martinovic, una delle migliori).

Il fatto è che gli alibi non scendono in campo e non fanno punti. La lunga sosta natalizia dovrà servire per una profonda pausa di riflessione a livello societario e per attuare un (radicale?) rinnovamento dei ranghi, per niente competitivi allo stato delle cose.

Diversamente, il gioco si farebbe duro. Nella poule retrocessione, ogni squadra si porterà dietro il fardello dei punti conquistati nella prima fase. Se il Parma continuasse a tenere questa media alla ripresa del campionato, le cose si farebbero alquanto difficili.

Si tratta dunque di capire come si muoverà la società nella finestra invernale del calciomercato.

Se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse ci sarebbero. L’arrivo di Nicole Arcangeli della Juventus, un vero talento del calcio italiano finora colpevolmente trascurato 👉🏿 LEGGI, può rappresentare la marcia in più che occorre per risalire la china. Al Parma servono come il pane profili di questo tipo.

Fonte foto: ilparmense.net

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