“It’s a girl”: la prova che il calcio femminile è uno sport bellissimo

Tutto ciò che puoi immaginare è reale 
(Pablo Picasso)

È solo un video? No, è molto di più. È solo uno spot? No, è molto di più. È una storia di paternità delusa che cambia verso nel suo divenire e spiega l’evoluzione del calcio femminile molto meglio di mille parole. La forza delle immagini è questa.

Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni: nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita“ (William Shakespeare, ‘La tempesta’).

Nella vita i sogni sognati dei sognatori sono stati la molla che ha fatto crescere le società e, dunque, gli umani che le popolano.

Certe aspettative, secondo la retorica corrente, potrebbero andare deluse dalla nascita di una figlia femmina anziché di un figlio maschio. Ma poi irrompono nella realtà i sogni di una bambina e finiscono per collimare con quelli di un padre inizialmente deluso.

It’s a girl” è l’iconica percezione di quanto sia cresciuto nell’immaginario collettivo il calcio femminile. Soprattutto, in quello delle bambine.

Il Portogallo femminile, allenato da Francisco Neto, ha ottenuto la prima, qualificazione alla Coppa del Mondo 2023.

It’s a girl”, commissionato da BPI (Banco Portogués de Investimento) celebra questo storico evento con uno spot che traccia la linea di demarcazione fra il vecchio e il nuovo modo di interpretare il calcio in rosa. Nelle sue diverse e spigolose angolazioni.

VIDEO

Abbiamo molto tempo davanti a noi per creare sogni
che non possiamo nemmeno immaginare di sognare

(Steven Spielberg)’

➡️ Sergio Mutolo

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