Il calcio femminile, la ‘meglio gioventù’, Giulia Dragoni e il Barcellona: una storia paradigmatica?

La storia calcistica di Giulia Dragoni è paradigmatica. Il ruolo dei settori giovanili e dei vivai in generale sulla sostenibilità a medio-lungo termine del movimento femminile è cruciale. La crescita troppo lenta del numero di tesserate rispetto alla concorrenza europea, è un aspetto di rilevante criticità. Un freno a mano tirato, quando invece si dovrebbe andare più veloci.

Giulia Dragoni, centrocampista nata il 7/11/2006, inizia a tirare i primi calci nell Franco Scarioni 1925. Segue la fondamentale esperienza al Cimiano Calcio e poi alla Pro Sesto. Nel 2020-21 il passaggio alla Primavera dell’Inter (allenata da Sebastian de la Fuente). Ragguardevole il suo curriculum nelle Nazionali Giovanili (nella foto). Ha giocato 3 volte nella Under 16 (una rete) e 16 volte nella Under 17 (8 reti).

Il debutto in Serie A Femminile avviene nella partita con la Fiorentina, quando Rita Guarino la fa scendere in campo al posto di Karchouni. A Pomigliano, nella 12a giornata di campionato, è scesa in campo per la quarta volta e ha concluso la sua esperienza in Italia per trasferirsi al Barcellona.

E allora non era proprio un caso che i tifosi della Pro Sesto la chiamassero, veri visionari visto l’andamento che ha preso il suo percorso calcistico, la “piccola Messi al femminile”. Nella vita, come nel calcio, alla fine i conti tornano sempre.

Quante Giulia Dragoni ci sono, nascoste in giro per l’Italia e trascurate dallo scouting? Si tratta solo di organizzarsi per andarle a trovare, per stanarle nell’interesse del calcio femminile italiano e in prospettiva Nazionali Giovanili

La sostenibilità finanziaria e tecnica del professionismo in Serie A – voluto dalla Divisione Calcio Femminile di Ludovica Mantovani e dalla Figc di Gabriele Gravina – passa anche e soprattutto attraverso il ruolo cruciale che dovranno avere i settori giovanili.

La scoperta e la valorizzazione di giovani talenti sarebbe (è) un ‘must‘. Un investimento non più eludibile che consentirà di ovviare alle possibili perdite di bilancio grazie all’inserimento in Prima Squadra e all’immissione sul mercato delle giocatrici costruite in casa propria.

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